Aste immobiliari bloccate dal Covid

Aste immobiliari ferme per Covid-19: crollo dell’85% tra marzo e maggio 2020 rispetto ai valori di fine febbraio. In calo, del 33%, anche i fallimenti. La fotografia della battuta d’arresto delle vendite degli immobili da parte dei tribunali durante il primo lockdown — scrive Italia Oggi — è stata scattata dall’Osservatorio Npe realizzato da Cribis-credit management sull’andamento dei crediti deteriorati e delle esecuzioni immobiliari. La durata media delle procedure, evidenzia Crif, prima delle misure di contenimento per l’emergenza sanitaria, si era ridotta. «La durata media complessiva risulta in lieve riduzione, passando da 5 anni nel triennio 2015-2017 ai 4,76 anni dell’ultima rilevazione, per effetto principalmente di un miglioramento delle performance nelle regioni del Sud Italia. Tuttavia, permane un gap significativo tra la durata media delle procedure al Sud (5,8 anni) e quella rilevata a Nord Ovest e Nord Est (rispettivamente 3,2 e 3,8 anni)». Nella fase del primo lockdown si è come detto registrato un netto calo (in media pari all’85% tra marzo e maggio 2020 rispetto ai valori di fine febbraio) delle aste pubblicate, seguito da un rimbalzo tra luglio e settembre a seguito dell’allentamento delle misure restrittive durante i mesi estivi. Analogamente, a partire da marzo, anche il numero dei fallimenti ha registrato una netta contrazione (-33,3%) rispetto agli stessi mesi degli anni precedenti.

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